Analisi dei mercati valutari

ott 15, 2020 | Analisi del mercato valutario

Pillole giornaliere

Le speranze di un pacchetto di aiuti negli Stati Uniti prima delle elezioni di novembre si riducono di giorno in giorno. Il segretario al Tesoro Steve Mnuchin ha dichiarato che rimangono forti divergenze con la presidente della Camera, Nancy Pelosi, sulle priorità da seguire.

La Casa Bianca e il Congresso continuano a sentire la pressione per la conclusione di un pacchetto di stimoli che possa aiutare il Paese. La pandemia ha fatto precipitare la più grande economia del mondo nella sua più profonda recessione dalla Seconda Guerra Mondiale. I colloqui continueranno ancora oggi ma nessuno crede che saranno risolutivi.

In questo contesto, la domanda di dollaro USA è aumentata e le azioni statunitensi (assieme alle altre attività più rischiose) hanno ceduto il passo con Wall Street che ieri ha chiuso in rosso.

Negli ultimi giorni, le restrizioni causa pandemia si sono moltiplicate in Europa e assistiamo ad una progressione molto preoccupante del virus che si diffonde segnando, in alcuni paesi, nuovi record. Ieri l'Italia ha registrato 7332 nuovi casi (contro il picco di 6551 casi del 21 marzo). Per cercare di arginare questa seconda ondata, dopo Germania e Belgio, ora tocca alla Francia introdurre il coprifuoco.

Queste nuove restrizioni rischiano di avere un pesante impatto sull'economia europea, che, secondo le ultime stime pubblicate dal Fondo monetario internazionale, dovrebbe subire quest'anno una contrazione del -9,8%. Di fronte a tale rischio, l'euro scivola nei confronti dello yen e, in parte, del franco svizzero. Sorprendentemente, la moneta unica resiste al dollaro e limita le perdite rimanendo in area 1,17.

La scadenza fissata dal premier britannico Boris Johnson per garantire un accordo commerciale con l'UE è oggi ma è evidente che sarà necessario prolungare i colloqui almeno fino alla fine del mese per colmare quelle lacune che impediscono la chiusura di un deal.

Al vertice UE, probabilmente i leader dell'UE chiederanno al negoziatore della Brexit, Michel Barnier, di intensificare i colloqui per ratificare formalmente l'accordo prima della scadenza del 31 dicembre. Dal 1° gennaio 2020, il Regno Unito uscirà definitivamente dal periodo di transizione e questo significa che, in caso di hard Brexit, le parti dovranno interfacciarsi secondo le comuni norme del WTO, con conseguenti tariffe (e altri ostacoli) al commercio.

Una situazione del genere potrebbe danneggiare pesantemente l'economia del Regno Unito e far precipitare la sterlina. Per evitare di essere additata come la causa del fallimento nei colloqui, l'UE ha dichiarato di essere disposta a negoziare fino a metà novembre ma il Regno Unito insiste nel concludere al massimo entro la fine di questo mese.

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