Analisi dei mercati valutari
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ott 06, 2020 | Analisi del mercato valutario
Pillole giornaliere
Come largamente anticipato, alla fine Donald Trump è stato dimesso. I suoi medici sostengono che non sia ancora fuori pericolo ma ad ogni modo la ripresa del Presidente USA porta maggiori certezze nel mondo travagliato della politica e tanto basta per una maggiore propensione al rischio degli investitori ed un conseguente indebolimento del dollaro.
Il segretario al Tesoro degli Stati Uniti, Steven Mnuchin, e il presidente della Camera, Nancy Pelosi, continuano il confronto sull'approvazione del nuovo stimolo fiscale e sembra che l'accordo sia vicino sebbene non se ne conoscano ancora i dettagli. Le incognite sulla diffusione del virus e sulle imminenti elezioni hanno senza dubbio complicato le trattative.
Non aiutano i sondaggi e le insistenti voci sulla vincita di Joe Biden il quale pare abbia esteso il suo vantaggio oltre i 14 punti e potrebbe vincere le elezioni anche senza l'aiuto dei cosiddetti swing States.
Oggi Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, parlerà delle prospettive economiche per gli USA ed il mercato si aspetta che venga confermata la politica di tassi bassi da parte della Banca centrale ma senza alcun impegno ad ulteriori acquisti di obbligazioni nel prossimo futuro.
Oggi è atteso anche l'intervento di Christine Lagarde, presidente della Banca centrale europea, e del capo economista della BCE, Philip Lane, che potrebbero fare riferimento ai dati di venerdì scorso sull'inflazione nell'Eurozona che sono risultati inferiori alle attese.
Nonostante alcuni scarsi dati PMI dall'Europa pubblicati ieri che mostrerebbero alcuni paesi (come la Spagna) in territorio recessivo, l'euro rimane sostenuto dalla generale propensione al rischio. Positivo l'indice sugli ordini industriali tedeschi ad agosto che hanno mostrato invece una riaccelerazione. Di fronte all'incubo di nuovi lockdown sembra che il settore manifatturiero tenga più del settore servizi.
Intanto proseguono i negoziati sulla Brexit. Entrambe le parti restano in disaccordo su diversi argomenti, tra cui pesca e aiuti di Stato. La sterlina è stata estremamente volatile nelle ultime settimane a causa dell'intensificarsi dei colloqui commerciali tra i due blocchi e questa tendenza non verrà meno in vista del vertice chiave UE del 15 ottobre.
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