Dopo la notizia della positività del consigliere di Donald Trump, Hope Hicks, anche il Presidente degli Stati Uniti ha dichiarato di aver contratto il virus. Inutile dire che ciò ha innescato un'elevata incertezza sui mercati ed un sentiment di minore propensione al rischio che pesa sull'azionario e agevola divise rifugio come dollaro e yen. Ci si chiede quanto la positività di Trump influenzerà la sua capacità di fare campagna elettorale.

Probabilmente i dati di oggi sulle buste paga nel settore non agricolo mostreranno una ripresa più lenta dell'occupazione (con un aumento di 850.000 posti di lavoro e un calo del tasso di disoccupazione dall'8,4 all'8,2%). Inoltre nonostante i progressi della scorsa settimana, ieri repubblicani e democratici non sono riusciti a chiudere un accordo sul pacchetto di stimoli fiscali all'economia.

Anche i colloqui sulla Brexit sono in stallo e sembra che si stia perdendo quel sentimento di ottimismo che aveva pervaso i mercati la scorsa settimana. I funzionari UE hanno dichiarato che rimane un grande divario tra le parti soprattutto sulle norme relative agli aiuti di Stato. Inoltre, l'UE ha intrapreso formalmente il primo passo per un'azione legale contro il Regno Unito in risposta al disegno di legge sul mercato interno che, come ormai noto, viola apertamente l'accordo di recesso sulla Brexit.

Non si fermano intanto le preoccupazioni per l'intensificarsi di contagi nel Regno Unito e nel resto d'Europa (con Spagna e Francia a guidare la triste classifica) con il conseguente rischio di nuovi blocchi e restrizioni. La moneta unica potrebbe risentirne anche perchè si prevede che i dati preliminari sull'inflazione per settembre mostreranno un'inflazione molto debole, con l'indice dei prezzi al consumo in crescita dallo 0,4% allo 0,5%.