Analisi dei mercati valutari

lug 16, 2020 | Analisi del mercato valutario

Pillole giornaliere

Il prodotto interno lordo della Cina rimbalza dell'11,5% su base trimestrale e del 3,2% su base annua battendo ogni previsione. D'altro canto, la produzione industriale non ha disatteso le aspettative con un +4,8% a giugno sebbene le vendite al dettaglio abbiano deluso segnando un calo dell'1,8% e sollevando preoccupazioni sulle reali capacità di crescita del Paese.

Il presidente degli Stati Uniti ha dichiarato che non sono escluse ulteriori sanzioni a Pechino per il trattamento riservato a Hong Kong e per la gestione della pandemia. Preoccupano infatti ancora i casi di contagio negli USA dove, soprattutto in alcuni Stati come Texas e California, continuano a crescere rapidamente sia il numero di nuovi infetti sia quelli dei decessi.

Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti per giugno, in uscita oggi, mostreranno probabilmente un miglioramento considerando le aperture delle attività commerciali nella prima metà del mese scorso. Ma incombe sempre l'incognita dei casi di COVID-19 che hanno colpito il paese nella seconda metà del mese e che hanno portato a nuove nuove restrizioni localizzate.

Si attende per oggi la decisone di politica monetaria della Banca Centrale Europea che in realtà dovrebbe lasciare tutto invariato. Christine Lagarde, presidente della BCE, probabilmente eserciterà pressioni sui leader europei per la ratifica di un accordo sul Recovery Fund in vista del vertice straodinario di venerdì.

La recente forza dell'euro suggerisce che i mercati sono ottimisti riguardo a un compromesso sul pacchetto di sostegno da 750 miliardi di euro. Attualmente, Francia e Germania propongono di versare € 500 miliardi in sovvenzioni e € 250 miliardi in prestiti, ma i "quattro Paesi frugali" ancora si oppongono a questa gestione.

Nel Regno Unito ciò che preoccupa di più è il lavoro. Il numero di occupati tra marzo e giugno (in piena pandemia) è diminuito di circa 650.000 unità. Il tasso di disoccupazione per giugno, tuttavia, è rimasto stabile al 3,9% battendo le previsioni che lo vedevano al 4,2%.  Gli aumenti salariali medi sono invece scesi dello 0,3% - si tratta della prima contrazione nella crescita dei salari dal 2014.

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