Analisi dei mercati valutari

giu 16, 2020 | Analisi del mercato valutario

Pillole giornaliere

Nei giorni scorsi i timori di una seconda ondata pandemica in Cina e negli Stati Uniti avevano allarmato i mercati ma il nervosismo sembra ora placato e nella serata di ieri i principali indici azionari europei e statuntensi si sono rimessi in moto chiudendo in positivo. Ad aiutare sono stati diversi fattori. I contagi negli USA non sembrano fuori controllo come sembrava solo qualche giorno fa, le nuove misure per sbloccare l'economia in Europa fanno ben sperare e la Fed ha annunciato nuovi stimoli. Si aggiunge a questo il mood positivo sulla Brexit.

Oggi negli Stati Uniti l'attenzione sarà concentrata sulle vendite al dettaglio e sulla produzione industriale a maggio. Si tratta di un dato che serve a valutare un eventuale rimbalzo dell'attività. Ieri il dollaro americano ha di nuovo perso terreno. Da quando la Fed ha ridotto i tassi di interesse quasi a zero all'inizio dell'anno, il dollaro non ha più il fascino di una volta per quanto riguarda i rendimenti. La Fed ha inoltre dichiarato che da oggi inizierà l'acquisto di obbligazioni societarie e l'amministrazione Trump sta preparando una proposta infrastrutturale di circa 1 miliardo di dollari per aiutare l'economia americana a riprendersi dagli effetti della pandemia.

Il pound recupera leggermente dopo l'incontro virtuale tra il PM Boris Johnson e alcuni funzionari dell'UE. Entrambe le parti hanno concordato nel ridare slancio ai negoziati per il raggiungimento dell’accordo commerciale post-Brexit. Pubblicati stamattina i dati sul lavoro nel Regno Unito ed un insieme misto di dati che mostrano l'impatto del furlough durante il lockdown: il dato sulla disoccupazione, stabile al 3,9%, sorprende gli analisti che attendevano un 4,7%. Tuttavia rimane vivo il rischio che la disoccupazione aumenti ad agosto, quando il sostegno finanziario del governo si arresterà.

Ad esclusione delle divise dei paesi dell'Europa centrale ed orientale (PECO), sono le valute emergenti le grandi sconfitte di lunedì. Il real brasiliano, in particolare, ha perso il 2,7% contro l'euro, il rand sudafricano l'1,1% e lo yuan a lo 0,5%.

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