Analisi dei mercati valutari

giu 09, 2020 | Analisi del mercato valutario

Pillole giornaliere

  • Nonostante la pandemia abbia fatto precipitare il mondo in una profonda recessione (la Banca Mondiale stima un calo del 5,2% a livello globale), i mercati finanziari stanno registrando una sensibile ripresa nelle ultime settimane.  Il mercato azionario statunitense è quasi tornato a livelli pre-crisi, i mercati emergenti (più rischiosi) e le valute legate alle materie prime tornano in corsa, e le valute più "sicure" come USD, JPY e CHF segnano il passo. Questa crescita della propensione al rischio deriva sicuramente dalla speranza di una rapida ripresa dell'economia ma non bisogna dimenticare che tale speranza nasce da uno stimolo monetario e fiscale senza precedenti. Questo stimolo crea l'illusione che l'economia stia recuperando ma nessuno sa in realtà per quanto tempo il coronavirus rimarrà un pericolo per i nostri sistemi, se si ripresenterà e soprattutto, in tal caso, quanto ancora l'economia globale potrà reggere.
  • L'euro perde terreno e si muove in area 1.12 dopo il picco raggiunto la scorsa settimana a 1.14. I dati sulla produzione industriale tedesca di ieri non hanno certo aiutato la valuta comune, si è registrato un crollo record del 18% m/m in aprile. Questo è stato il più grave calo di sempre alla produzione (il primo dato utile risale al 1991) ed evidenzia il pesante impatto che il coronavirus ha rappresentato per la più forte economia europea. Il blocco in Europa ha provocato gravi conseguenze nel settore manifatturiero in Germania, con l'industria automobilistica più colpita delle altre. Anche gli ordini di fabbrica hanno segnato un tonfo da record ad aprile suggerendo che il rallentamento probabilmente non è finito.
  • In attesa della riunione della Banca d'Inghilterra della prossima settimana, Jon Cunliffe interverrà oggi alle 14.30 e potrebbe dare qualche spunto interessante sulle prossime mosse della banca centrale britannica. I tassi di interesse negativi rimangono argomento di discussione, soprattutto come mossa politica per dare uno stimolo all'economia del Paese.  La sterlina riprende dunque fiato approfittando del risk appetite del mercato. Ad aiutare sono però anche le parole di Andrew Hauser, direttore esecutivo della BOE per i mercati, che ha affermato che nel 2021 non ci saranno tassi negativi. Intanto entro la fine di questo mese il primo ministro britannico, Boris Johnson, dovrebbe tenere colloqui con la presidente della Commissione Europea, Ursula Von Der Leyen, e si prevede che entrambe le parti saranno pronte ad un compromesso per raggiungere un accordo sul Brexit prima dell'autunno.

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