Analisi dei mercati valutari

mag 28, 2020 | Analisi del mercato valutario

Pillole giornaliere

PILLOLE GIORNALIERE

  • Non si placano le tensioni tra Washington e Pechino. Ieri la Casa Bianca ha dichiarato che nel caso in cui le nuove norme sulla sicurezza ad Hong Kong dovessero essere confermate, non sarebbe più soddisfatta l'autonomia di Hong Kong, aprendo la porta a possibili sanzioni dirette o indirette contro la Cina.
    • Alla fine dello scorso anno gli Stati Uniti hanno approvato una legge che conferisce al Presidente il potere di intervenire se le autorità cinesi non avessero garantito le libertà individuali e il rispetto dei diritti democratici nell'ex colonia britannica.
    • Washington potrebbe mettere in dubbio lo speciale status economico concesso a Hong Kong ma ci sarebbero allo studio anche sanzioni dirette agli individui, nuove tasse doganali o restrizioni alle società cinesi.
    • In questo contesto ieri la divisa cinese è scesa ai minimi da 9 mesi contro il dollaro USA. Il regime cinese ha ancora in mente il doloroso ricordo dell'enorme fuga di capitali dal Paese che ha seguito le svalutazioni dello yuan nell'estate del 2015 e non vorrà che la situazione si ripresenti.
  • Il nuovo piano di risanamento in UE rilancia l'euro che, da aprile ad oggi, non aveva mai aperto sopra 1.10. La Commissione europea propone di raccogliere 750 miliardi di euro per finanziare la ripresa e contrastare la grave crisi economica provocata dal coronavirus.
    • L'idea sarebbe di rendere disponibili 500 miliardi di euro sotto forma di sovvenzioni non rimborsabili e i restanti 250 miliardi come prestiti da restituire a condizioni predefinite. I paesi più colpiti dalla pandemia riceveranno una quota maggiore: all'Italia potrebbero andare 81,8 miliardi di euro mentre alla Spagna 77,3 miliardi di euro.  Il piano richiederà l'approvazione unanime dei 27 Paesi e l'esito non sarà dunque scontato. Il primo voto utile sarebbe previsto per il 18-19 giugno alla riunione del Consiglio europeo.
  • Il primo ministro britannico Boris Johnson ancora in difficoltà per il caso Cummings. Il PM sostiene che in questo momento è necessario concentrarsi sulle necessità del popolo britannico e sui loro bisogni e non su questioni meramente politiche. Ma non tutti la pensano così.
    • Sebbene il governo abbia annunciato un piano per la tracciabilità su larga scala per evitare un secondo picco di contagi, la ricaduta della vicenda Cummings ha messo in ombra la mossa.
    • La possibilità di tassi di interesse negativi nel Regno e i timori crescenti di una hard Brexit allontanano gli investitori dalla sterlina. Il principale negoziatore UK della Brexit, David Frost, ha ribadito che l'estensione del periodo di transizione non è un'opzione.
    • Spaventano i timori di una seconda ondata di infezioni proprio quando la Gran Bretagna potrebbe essere fuori dall'Unione senza un accordo commerciale che renda semplici gli scambi tra i due blocchi. 

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