Analisi dei mercati valutari

mar 25, 2019 | Analisi del mercato valutario

Pillole giornaliere

I contorni della Brexit rimangono ancora poco chiari e diversi media riportano che i giorni di Theresa May come capo del governo potrebbero esaurirsi. I timori di un rallentamento della crescita globale limita la domanda delle valute forti come USD, CHF e JPY. Le valute emergenti rimangono sulla difensiva in attesa di segnali rassicuranti dall'economia globale.

USD

Il consensus degli analisti sulla stima finale del PIL negli US nell'ultimo trimestre dell'anno (in uscita giovedì) prevede una leggera revisione al ribasso del dato di crescita annualizzato dal 2,6% al 2,4%. Se ciò si concretizzasse, non solo confermerebbe il calo delle attività dopo due trimestri consecutivi di forte crescita ma soprattutto darebbe rilievo alle scelte della banca centrale statunitense che la settimana scorsa ha annunciato una rottura monetaria nel 2019 interrompendo temporaneamente la politica di aumento dei tassi di interesse. Nonostante tutto, la perdita di attrattiva del dollaro rimane modesta poiché al momento né l’euro né la sterlina offrono garanzie reali di ripresa: il primo a causa delle prospettive economiche nell’Eurozona non esaltanti, la seconda a causa delle incertezze che attualmente riguardano la Brexit

GBP

Dopo aver ottenuto due settimane di sospensione, Theresa May potrebbe ripresentare per la terza volta un testo alla Camera dei Comuni. Il risultato appare incerto anche alla luce della recente dichiarazione del Primo Ministro britannico con cui si incolpano i deputati britannici della stallo in cui si trova il paese e che, ovviamente, i legislatori non hanno apprezzato. Intanto anche l'alleato nord irlandese del partito conservatore, il DUP, ha già fatto sapere che non voterà l'accordo. I laburisti dovrebbero fare lo stesso, così come alcuni ribelli conservatori che sono favorevoli ad un'uscita senza alcun accordo. Jeremy Corbyn, il leader del partito laburista, ha annunciato che in caso di un altro fallimento di accordo di uscita, sottoporrà il capo del governo ad un voto di fiducia. Sembra farsi spazio intanto tra l’opinione pubblica l’idea di un secondo referendum (o addirittura di una revoca dell'articolo 50) come richiesto dal milione di persone che questo fine settimana protestavano a Londra contro la Brexit


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