Analisi dei mercati valutari

gen 19, 2017 | Analisi del mercato valutario

Pillole giornaliere

Mercato asiatico misto con il Nikkei a +0.94%, Hang Seng -0.35% e Shanghai Comp a -0.38%. 10Y UST a 2.42%. La BoJ innalza l’ outlook sulla crescita ma rimane cauta sulle prospettive di inflazione. In Australia l’occupazione di dicembre cresce di +13.5K (full time +9.3K) ma il tasso di disoccupazione sale a 5.8% dal precedente 5.7%. Nella giornata di ieri la Banca centrale canadese lascia invariati i tassi a 0.5% ma le dichiarazioni dovish su possibili tagli in risposta delle politiche US spingono il CAD a indebolirsi. 10Y Bund a  0.36% Brent Oil a $54.4/b

USD

Il dollaro continua a muoversi in area 1.06 favorito dal dato sull’inflazione e dalle parole della Yellen che, in materia di politica monetaria, riflette la fiducia della FED sul fatto che l’economia US continuerà a migliorare negli anni a seguire. I prezzi al consumo statunitensi sono aumentati nel mese di dicembre del 2.1% su base annuale (il dato migliore da più di due anni) contro un aumento dell’1.7% del mese di novembre. Oggi però gli occhi saranno tutti puntati sulla BCE. Sebbene nessuno si aspetti una modifica dei tassi di interesse nell’Eurozona, la moneta unica potrebbe beneficiare delle parole di Mario Draghi se quest’ultimo dovesse riconoscere un miglioramento dei dati in materia di inflazione e disoccupazione (parole che il mercato interpreterebbe come un segnale per la fine della politica di stimolo della Banca Centrale).

GBP

Dopo giorni di difficoltà la sterlina recupera terreno. Tale ripresa è dovuta in parte alle dichiarazioni del nuovo Presidente eletto americano che non apprezza un dollaro troppo forte, in parte dalle ultime dichiarazioni della May. Il Primo Ministro britannico, infatti, sebbene da un lato sia stata molto dura nel sottolineare che l’uscita del Regno Unito dall’Europa dovrà essere chiara e netta, dall’altro ha rassicurato i mercati sostendendo che cercherà di ottenere l’accordo migliore (e più libero) con l’Unione in materia commerciale e che il Parlamento avrà piena voce in capitolo nell’approvazione dell’accordo. Ad aiutare la sterlina anche i dati macroeconomici – l’inflazione britannica sembra avvicinarsi all’obiettivo della BoE del 2% e la disoccupazione è stabile al 4.8% (rimanendo ai minimi da più di un decennio).


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