Analisi dei mercati valutari

dic 01, 2016 | Analisi del mercato valutario

Pillole giornaliere

L’accordo sul taglio nella produzione dell’oro nero da parte dell’OPEC si è raggiunto nella giornata di ieri a Vienna. Il taglio, avvenuto dopo 8 anni dall’ultima modifica sulla produzione, prevede una riduzione di 1.2m bpd a 32.5m bpd a partire da gennaio 2017. Questa scelta spinge verso l’alto la quotazione del Brent a $52.15/b ribilanciando la dinamica di domanda/offerta. Questa modifica si prefigura come una vittoria da parte dell’Arabia Saudita che ha sofferto molto in questi anni della diminuzione del prezzo del petrolio

USD

Il dollaro continua a non lasciare troppo spazio all’euro e apre in area 1.06 dopo una giornata che, anche a seguito dell’accordo dell’OPEC, aveva visto premiare sensibilmente il biglietto verde. Non sono stati di aiuto per la moneta unica nemmeno i dati provenienti dagli US che hanno sostenuto il dollaro con un dato sulla variazione degli occupati nel settore privato a 216 (contro un’aspettativa di 170) e con l’Indice Chicago a 57.6 (contro un’aspettativa del 52.5) - dati che lasciano presagire per venerdì un report sull’impiego abbastanza solido. Settimana difficile dunque per l’euro che, nonostante abbia confermato le attese di un indice generale dei prezzi al consumo in crescita dello 0.6% (il dato più alto da aprile 2014), si lascia alle spalle un mese che lo ha visto perdere il 3% rispetto all’USD e attende con preoccupazione il risultato del referendum italiano del 4 dicembre (una vittoria del NO nella terza economia dell’UE potrebbe creare quella instabilità che il mercato non auspica per il vecchio continente). In attesa intanto per oggi dall’UE  i dati Indice PMI Manifatturiero e dagli US le richieste sussidi di disoccupazione.

GBP

L’accelerazione delle prospettive di inflazione in tutto il mondo dopo la decisione dell’OPEC e il suo impatto sui mercati obbligazionari (con probabile aumento dei tanti di interesse) hanno promosso un nuovo rimbalzo della sterlina rispetto all’euro raggiungendo il livello più basso delle ultime 11 settimane. La sterlina si è rafforzata di oltre il 6% soltanto nell’ultimo mese beneficiando anche di una minore preoccupazione dei mercati sull’impatto del Brexit sull’economia britannica. I dati di oggi sul PMI Manifatturiero – attesi in lieve rialzo – potrebbero permettere all’EURGBP di consolidarsi sotto il livello di 0.85.

CAD

Il forte rimbalzo del prezzo del petrolio dopo la decisione dell'OPEC di ridurre la produzione giornaliera e la pubblicazione dei dati di crescita del Paese per il 3° trimestre (più alta del previsto) hanno favorito un rimbalzo del dollaro canadese. La coppia EURCAD ha di nuovo rotto il supporto di 1,42 e si è avvicinato al suo livello più basso dell'anno. La pubblicazione del PMI Manifatturiero del mese di novembre potrebbe essere l'occasione per il CAD di confermare tale livello sebbene il valore del loonie rimarrà sempre fortemente ancorato al prezzo del greggio.


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