Analisi dei mercati valutari

nov 28, 2016 | Analisi del mercato valutario

Pillole giornaliere

Mercati azionari asiatici che si avviano a chiudere questo ultimo lunedì di novembre in territorio positivo: HangSeng e Kospi guadagnano poco più di mezzo punto percentuale e anche gli indici di Taiwan e Singapore si avviano alla chiusura col segno verde. Male l’indice ASX di Sydney che chiude a -0.79% appesantito dal calo del prezzo del greggio e l’indice Nikkey della Borsa di Tokyo che ha chiuso oggi in lieve ribasso dello 0,13% a quota 18.356,89 punti.

Indici europei previsti in apertura in calo a causa del nervosismo degli investitori in vista dell’imminente referendum costituzionale in Italia, in calendario il prossimo 4 dicembre. Banche d’affari e quotidiani finanziari di tutto il mondo continuano a elencare i rischi che una eventuale vittoria del NO alle riforme volute dal premier Renzi comporterebbe, in un momento in cui si guarda già con grande apprensione al processo di ricapitalizzazione di Mps.

Vendite sulle quotazioni del petrolio, che continuano a scontare il pessimismo sul raggiungimento di un accordo per il taglio delle quote di produzione nella prossima riunione dell’Opec. Tra l’altro, stando alle indiscrezioni riportate da Reuters, l’Arabia Saudita avrebbe riferito all’Opec che non sarà presente nelle trattative pianificate con i paesi non-Opec in calendario nella giornata di lunedì. I prezzi scendono -1,3% circa, con le quotazioni del contratto WTI scadenza gennaio scambiato a New York che si attestano sopra quota $45 e il Brent che oscilla sopra la soglia di $46.

USD

Dopo i forti movimenti delle sedute precedenti, questa settimana il dollaro si è preso una pausa almeno nei confronti dell’euro, mentre ha proseguito il rialzo nel cross con lo yen. Per quanto riguarda la divisa unica, la settimana si conclude con una posizione neutra nei confronti del dollaro, in recupero sullo yen ed in indebolimento sulla sterlina.

Dal punto di vista grafico, il cross Eur/Usd si è avvicinato al supporto (1,0450 punti del marzo 2015) con un movimento abbastanza rapido, come non accadeva dallo scorso anno. L’eventuale rottura di questo livello sarebbe molto importante, proprio perché romperebbe il range laterale che il cross percorre da oltre un anno e mezzo e lo riporterebbe su valori che non vengono toccati dal lontano 2003.

JPY

L'indice Nikkei della Borsa di Tokyo chiude in rosso questo inizio di settimana. Il mercato azionario giapponese interrompe dunque la serie positiva di sette sessioni del Nikkei (11 sessioni per l'indice generale Topix) che gli avevano fatto guadagnare nel complesso un buon 4% (e il 12% dall'elezione di Donald Trump), tra prese di profitto degli investitori favorite da un apprezzamento dello yen nei confronti del dollaro. Anche il calo dei prezzi del greggio ha un peso negativo, soprattutto sui titoli del settore dell'energia, in relazione alle indicazioni di dissensi tra i Paesi produttori all'antivigilia del vertice Opec. Lo yen si è rafforzato sotto quota 112 nei confronti del biglietto verde dopo aver raggiunto settimana scorsa i minimi da otto mesi contro dollaro a quota 113,9. Yen che torna sotto quota 120 anche contro euro dopo aver toccato livelli che non si vedevano dallo scorso giugno.

GPB

Cambio che rimbalza in area 0.85 dopo il rafforzamento della sterlina della scorsa settimana in area 0.84. L’indebolimento della sterlina sembra essere limitato a fronte delle dinamiche al ribasso del prezzo del petrolio che spingono al rialzo il cable (GBPUSD). In particolare  il petrolio perde quasi l’1% con il Brent che quota $46.5/b. Giornata senza dati particolarmente rilevanti sia per l’Europa, l’America e il Regno Unito. A livello tecnico prima resistenza in area 0.86 mentre primo supporto in area 0.84.


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